Giunti sull’aereo dopo aver superato code tra controlli e check-in, l’aereo non parte. «𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘭’𝘢𝘦𝘳𝘦𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘦𝘤𝘰𝘭𝘭𝘢? 𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘳𝘪𝘵𝘢𝘳𝘥𝘰?» Nella maggior parte dei casi la colpa del ritardo viene addossata ad un uccello finito accidentalmente nel motore.

𝘔𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘥𝘦 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘪𝘵𝘶𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦?

La prassi vuole che si ripulisca dapprima il motore dai resti del volatile e poi che si riverifichi il funzionamento di ogni impianto dell’apparecchio.
Tutto ciò porta inevitabilmente accumuli di ritardo. Di certo non è possibile evitare che un uccello impatti con un’elica di un motore ma analizziamo se in caso di ritardo dell’aereo per un uccello finito nel motore, c’è 𝙧𝙞𝙨𝙖𝙧𝙘𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤.

Secondo alcuni studi, dal 1988 ad oggi, sono 𝒒𝒖𝒂𝒔𝒊 300 𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒉𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒊𝒏 𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒕𝒐 𝒂𝒅 𝒊𝒎𝒑𝒂𝒕𝒕𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝒂𝒆𝒓𝒆𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒗𝒐𝒍𝒂𝒕𝒊𝒍𝒊, fenomeno noto anche come bird strike.
In via generale, una compagnia aerea deve risarcire i danni ai passeggeri solo se il ritardo è superiore a tre ore a meno che il ritardo sia dovuto a cause eccezionali come, appunto, ad un uccello finito nel motore.
E’ dunque vero che una collisione tra un aereo e un uccello è una 𝙘𝙞𝙧𝙘𝙤𝙨𝙩𝙖𝙣𝙯𝙖 𝙚𝙘𝙘𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚 che libera l’azienda da obblighi di risarcimento per ritardi anche superiori alle tre ore, ma se il comportamento del vettore dopo l’incidente contribuisce a prolungare tale ritardo, allora qui la compagnia è obbligata a risarcire.

In conclusione, anche in presenza di un ritardo dettato da circostanze eccezionali, la compagnia aerea non è legittimata a protrarre questo ritardo in modo ingiustificato. Deve sempre cercare di contenere questo danno nei confronti dei propri clienti, diversamente, anche la collisione con un uccello può essere fonte di risarcimento.