La nascita di un figlio è una cosa meravigliosa ma non sempre quest’evento viene vissuto con gioia: può succedere che per particolari condizioni economiche, sociali o salute, la futura mamma decida di rinunciare al proprio figlio.
In Italia, la legge consente alle donne di abortire.
Abortire è legale… ma molte persone, ignare di ciò, ricorrono a pratiche di interruzione di gravidanza tanto rischiose da mettere a repentaglio la loro stessa vita.
𝐈𝐍𝐓𝐄𝐑𝐑𝐔𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐆𝐑𝐀𝐕𝐈𝐃𝐀𝐍𝐙𝐀: 𝐄’ 𝐋𝐄𝐆𝐀𝐋𝐄?
L’interruzione di gravidanza in Italia è legale purchè sia praticata entro i limiti indicati dalla legge.
La donna che non intende portare avanti la gravidanza può rivolgersi presso una struttura ospedaliera e chiedere di abortire.
𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐄’ 𝐋𝐄𝐆𝐀𝐋𝐄 𝐋’𝐀𝐁𝐎𝐑𝐓𝐎?
In Italia è legale 𝗮𝗯𝗼𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗶 𝗻𝗼𝘃𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 dal concepimento se la donna ritiene che il portare avanti la gravidanza possa comportare un serio pericolo per la sua salute.
𝗜𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗹’𝗮𝗯𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗲̀ 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗲 𝗽𝘂𝗿𝗰𝗵𝗲̀:
– sia praticato entro i primi novanta giorni dal concepimento;
– vi siano valide ragioni che inducono la donna a interrompere la gravidanza, ragioni che la legge individua non solo nei problemi di salute ma anche nelle ragioni economiche o sociali.
𝗔𝗕𝗢𝗥𝗧𝗢: 𝗖𝗛𝗜 𝗗𝗘𝗖𝗜𝗗𝗘?
La legge italiana attribuisce solamente alla 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗮 la scelta di abortire.
Sarà la donna a decidere se tenere il bambino o no.
𝐀𝐁𝐎𝐑𝐓𝐎: 𝐂𝐇𝐈 𝐃𝐄𝐂𝐈𝐃𝐄 𝐒𝐄 𝐋𝐀 𝐃𝐎𝐍𝐍𝐀 𝐄’ 𝐌𝐈𝐍𝐎𝐑𝐄𝐍𝐍𝐄?
Una delle eccezioni a quanto detto sopra è quella riguardante il caso in cui la donna sia 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗲𝗻𝗻𝗲. La legge dice che se la donna non ha ancora compiuto i diciotto anni, in caso di aborto, è richiesto l’assenso di chi esercita la 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗴𝗲𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 o, in assenza, la tutela.
Ci sono casi in cui la donna minorenne può decidere di abortire 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗼𝘃𝗲𝗿 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼:
– se la donna ritiene che vi siano 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 per non comunicare il suo stato di gravidanza ai propri genitori (per paura di avere ripercussioni fisiche);
– se i genitori prendono decisioni contrastanti, il consultorio o medico di fiducia della donna, possono chiedere direttamente al 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮𝗿𝗲 di decidere in merito all’interruzione di gravidanza;
– se il medico accerta l’𝘂𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 a causa di un grave pericolo per la salute della minore, indipendentemente dall’assenso dei genitori.
𝐀𝐁𝐎𝐑𝐓𝐎 𝐓𝐄𝐑𝐀𝐏𝐄𝐔𝐓𝐈𝐂𝐎: 𝐂𝐎𝐒’𝐄’?
L’interruzione di gravidanza 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗶 𝗻𝗼𝘃𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 è consentito dalla legge italiana solo nel caso di 𝗮𝗯𝗼𝗿𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗶𝗰𝗼, cioè:
– quando la gravidanza o il parto comportino un 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 per la vita della donna;
– quando siano accertati 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗽𝗮𝘁𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗶, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro.
La legge italiana ci dice che si può abortire quando, 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗶 𝘁𝗿𝗲 𝗺𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗶𝗱𝗮𝗻𝘇𝗮, la donna ritenga di non poter tenere il figlio per motivi economici o sociali; l’𝗮𝗯𝗼𝗿𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗶𝗰𝗼 è consentito anche alla donna minorenne.
Dopo i primi novanta giorni, indipendentemente dall’assenso del genitore, alla minore degli anni diciotto può essere praticata l’interruzione di gravidanza nel caso di imminente pericolo di vita per la stessa.