Costretto a comprare una nuova auto per recarsi al lavoro e a pagare una seconda polizza assicurativa, ma il contribuente aveva già dimostrato davanti alla legge di non dovere nulla al Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno.
Nonostante la sentenza favorevole contro i contributi pretesi dal Consorzio di Bonifica, la Gefil società di riscossione, non esitava ad inviare al contribuente vittorioso un preavviso di fermo amministrativo.
Il nostro assistito in seguito alla notifica di una ingiunzione di pagamento dalla Gefil s.p.a. che gli chiedeva il pagamento della somma di importi per contributi consortili derivanti dal ruolo del Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno per gli anni 2006, 2008, 2009 e 2010, faceva ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale di Caserta.
La prima sentenza favorevole. Il ricorso veniva accolto e per l’effetto annullato l’atto impugnato, condannando il Consorzio al pagamento delle spese legali.
Oltre al danno la beffa. Nonostante la sentenza favorevole e l’annullamento dell’atto, dopo 7 mesi il contribuente si vedeva recapitare un preavviso di fermo amministrativo dalla Gefil, per gli stessi contributi consortili che aveva impugnato in precedenza vincendo.
Dialogo tra sordi. Il nostro assistito comunicava con pec e fax l’illeggitimità del preavviso di fermo, ma il fermo veniva eseguito ugualmente. Nonostante altre comunicazioni al Consorzio il fermo non veniva cancellato prontamente.
Costretto ad acquistare una nuova auto. Il contribuente si vedeva così costretto ad acquistare una nuova auto per soddisfare le ineluttabili esigenze di spostamento per effettuare i turni lavorativi, pagando una seconda polizza assicurativa oltre quella da poco rinnovata sulla vettura sottoposta illegittimamente a fermo.
Da parte del Consorzio di Bonifica e della Gefil un comportamento assolutamente scorretto, per questo, su mandato del nostro assistito si è proceduto con la citazione in tribunale.
Seguiranno aggiornamenti.
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