Una notizia molto diffusa in questi giorni è che la Guardia di Finanza sta provvedendo ad oscurare i vari siti web che trasmettono illegalmente pacchetti TV pirata.
Ma cosa rischiano gli utenti che hanno comprato tali pacchetti?
Il colonnello Giovanni Reccia, comandante del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, ha spiegato i dettagli di tale operazione.
“Saranno perseguiti anche gli utenti che hanno preso i pacchetti in maniera illegale: andremo a individuare coloro che hanno acquistato i palinsesti a un prezzo bassissimo rischiando la reclusione e una multa da 2500 a 25mila euro”.
La Polizia ha effettuato un’indagine tecnico-informatica molto accurata sulla diffusione di tali segnali che, posizionati all’estero, consentono la diffusione capillare in tutta Europa del segnale.
Numeri stratosferici in Italia. Sono coinvolti in questo sistema ben 5 milioni di utenti per un giro di affari di oltre 2 milioni di euro al mese.
Più in dettaglio: sono state bloccate 30 IPTV e circa 200 tra conti Paypal, PostePay e vari conti bancari; sono stati sequestrati oltre 200 Server e 80 domini.
Il sistema smantellato dalla Polizia si basa su uno schema piramidale e vede il sinergico operare di diverse persone che acquistano lecitamente i contenuti protetti da copyright e poi vengono poi trasformati in dati informatici e convogliati in flussi audio/video messi a disposizione di tutta la rete.
uire di un sistema pirata (nel sentire comune) non è un crimine, al massimo si sottraggono pochi soldi ad un colosso della comunicazione. Ma se approfondiamo un pò l’argomento, le più recenti stime parlano di danni per più di 800 milioni.
Insomma, i controlli si stanno intensificando.
Confidiamo nella Polizia per la fine di questo gigantesco fenomeno pirata.