C’è chi l’ha ribattezzata la legge “salva suicidi”. Altri “cancella debito”. Tecnicamente è la legge sul Sovraindebitamento, risale al 2012. Un’ancora di salvezza per chi deve fare i conti con il Fisco. Perché non tutti possono permettersi di “rottamare” le cartelle esattoriali. Chi è in difficoltà non ha materialmente la possibilità di saldare il suo debito in 5 rate entro il settembre del 2018. Ora si paga «in relazione alle concrete possibilità del debitore». Una via d’uscita dalle cartelle-incubo. Che lievitano negli anni fra interessi e sanzioni. Come quella di un impiegato di Como che in Tribunale a Como è riuscito a ottenere uno “sconto” di 455mila euro. Dopo un’odissea durata oltre vent’anni.
E’ quanto scrive online il quotidiano Il Giorno, riportando all’attenzione dei cittadini la Legge n° 3 del 27 Gennaio 2012, che giornalisticamente è stata chiamata “legge salva suicidi” o “legge cancella debito”, stabilisce norme in materia di soluzione delle situazioni di sovraindebitamento dei soggetti non fallibili. È una legge ormai in vigore da alcuni anni, ma non è ancora ben conosciuta, né dai cittadini, né dagli operatori del diritto.
La legge “salva suicidi” è uno strumento che consente al debitore di fare fronte ai propri debiti in modo coerente con le proprie risorse, sollevandolo dalla pressione psicologica che il sovraindebitamento crea, ma tendendo anche a garantire ai creditori la migliore soddisfazione possibile.
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